(+39) 081 552.31.48
contatti@arteferrigno.it
Via san Gregorio Armeno, 8 - 80128 Napoli ITALY
Nel presepe napoletano è fondamentale la presenza di tre angeli sopra la grotta: al centro l’angelo chiamato Gloria del Padre che tra le mani tiene una pergamena con scritto Gloria, e rappresenta gli angeli che intonano il canto ai pastori; a destra l’angelo Gloria del Figlio che tiene tra le mani l’incensiere e a sinistra l’angelo Gloria dello Spirito Santo che suona la tromba.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
L’anziana con sedie è un personaggio che appartiene al paesaggio della città di Napoli e rappresenta l’abbondanza e la prosperità per chi la riceve.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
Armenzio trentaduesimo elemento all’interno del presepe napoletano, è un anziano pastore, padre di Benino. Letto in coppia con il figlio rappresentano, rispettivamente, l’anno morente e quello nascente. Armenzio però ha due figli: uno, il maggiore, preferisce l’arte della caccia alla custodia del gregge, l’altro figlio, il più giovane, appunto Benino, è un ragazzetto di buon cuore ma un pò furfantello.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
Pastore Benino in terracotta policroma, presenta le seguenti caratteristiche:
Marco e Giuseppe Ferrigno dal 1836, artigiani della terracotta napoletana.
Il cacciatore è uno dei personaggi fondamentali nel presepe napoletano e ciò che fa nascere spesso perplessità è proprio la presenza di questa figura dedito alla violenza (fucile) in uno scenario di pace quale la celebrazione della nascita di Gesù. Il cacciatore, così come la figura del pescatore, è un personaggio legato al fiume: Il pescatore è posto nella parte bassa del corso d’acqua con la canna da pesca e rappresenta la vita. Il cacciatore, invece, sta nella parte alta del corso d’acqua mentre imbraccia un fucile: rappresenta la morte. Insieme simboleggiano il ciclo della vita e la dualità del mondo celeste e di quello dell’Ade.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
I Re Magi sono rappresentati nell’arte sin dai primi secoli cristiani. Dall’Oriente giungono i Re Magi portando 3 doni che sono l’oro, l’incenso e la mirra, che nel simbolismo rappresentano la regalità, la divinità e l’umanità del bambino. Magi è la traslitterazione del termine Persiano antico magūsh ed è un titolo che fa riferimento ai sacerdoti e astrologi dell’Impero Persiano.
I tre re pagani vennero chiamati Magi non perché fossero particolarmente propensi nelle arti magiche, ma per la loro grande competenza nella disciplina dell’astrologia.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
La castagnara è la venditrice di castagne all’interno del presepe napoletano e rappresenta, in relazione alla sua attività lavorativa con il periodo calendariale in cui essa si svolge, il mese di Novembre.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
I Re Magi sono rappresentati nell’arte sin dai primi secoli cristiani. Dall’Oriente giungono i Re Magi portando 3 doni che sono l’oro, l’incenso e la mirra, che nel simbolismo rappresentano la regalità, la divinità e l’umanità del bambino. Magi è la traslitterazione del termine Persiano antico magūsh ed è un titolo che fa riferimento ai sacerdoti e astrologi dell’Impero Persiano.
I tre re pagani vennero chiamati Magi non perché fossero particolarmente propensi nelle arti magiche, ma per la loro grande competenza nella disciplina dell’astrologia.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
Il ciabattino, in napoletano “solachianiello” è uno dei mestieri più antichi, ormai scomparsi da tempo, colui il cui compito è risuolare le “pianelle”. Fa riferimento a colui che ripara le “ciabatte”, quindi non è un vero e proprio calzolaio. Il ciabattino è una figura che fa parte del paesaggio della città di Napoli e quindi anche del presepe napoletano.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
Donna Carmela nel presepe napoletano è il simbolo dell’abbondanza terrena e della prosperità per colui che la riceve.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
Tutti i pastori sono opere artigianali, le foto sono puramente indicative e i colori delle sete e i dettagli potrebbero subire variazioni.
Tutti i pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono considerati vere e proprie opere d’arte, con dettagli e rifiniture pregiate tali da renderli oggetti da salotto, pur nella funzionalità e nel rispetto del tradizionale presepe devozionale.
Il Munaciello che tradotto dal napoletano vuol dire il monaco, rappresenta l’unione tra il sacro e il profano ed è allo stesso tempo espressione sia di una figura beffarda sia di una figura portatrice di gioie e di fortuna. Il munaciello è spesso associato ad una figura demoniaca, ma anche benigna, protagonista di leggende e storie napoletane che rivivono ancora oggi nelle paure dei napoletani più superstiziosi.
Si narra che il munaciello una volta infestata la casa, regali i numeri da giocare al lotto a patto che si mantenga il segreto. Spesso crea dispetti e si dice addirittura che possa portare la gente alla follia e alla morte.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
Gli zampognari si trovano sempre ai lati della coppia divina. Lo zampognaro è sempre un vecchietto, a differenza del Ciaramellaio, anch’esso elemento fondamentale del Presepe Napoletano.
Il termine zampognaro sta ad indicare “coloro che suonano la zampogna”, e le origini risalgono a fine Settecento, con la nascita del canto “Tu scendi dalle stelle”. Questo canto natalizio è stato composto nel Dicembre del 1754 a Nola, dal vescovo (successivamente proclamato santo) Alfonso Maria de’ Liguori. Questo canto altro non è che la versione italiana dell’originale, creato pochi giorni prima, della canzone “Quanno Nascette Ninno”.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
I venditori nel presepe napoletano sono sempre dodici in quanto rappresentano l’allegoria dei dodici mesi dell’anno. Per ogni mese quindi un venditore. Gennaio è rappresentato dal macellaio o salumiere; Febbraio: dal venditore di ricotta e di formaggio; Marzo dal pollivendolo e venditore di altri uccelli; Aprile dal venditore di uova; Maggio dalla coppia di sposi con cesto di ciliegie e di frutta; Giugno dal panettiere; Luglio in genere dal venditore di pomodori; Agosto dal venditore di anguria; Settembre dal venditore di fichi o di pannocchie; Ottobre dal vinaio o cacciatore; Novembre dal venditore di castagne; Dicembre dal pescivendolo o pescatore.
Tutti i pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono considerati vere e proprie opere d’arte, con dettagli e rifiniture pregiate tali da renderli oggetti da salotto, pur nella funzionalità e nel rispetto del tradizionale presepe devozionale.
A Napoli allestire il presepe è un vero e proprio rituale: in questa rappresentazione Paradiso e Inferno, Bene e Male, Pagano e Cristiano coesistono. Ogni singolo pastore (realizzato in abiti settecenteschi), ogni singola decorazione, ogni luogo nascondono un simbolo ben preciso, un significato importante che va oltre la semplice raffigurazione della Natività.
La rappresentazione ha origini antiche: nel XV secolo gli artigiani hanno espresso la loro arte creando statuine da porgere in regalo ai frati e agli uomini di chiesa, tramandando nel tempo la consuetudine di rappresentare in forma reale la Natività, espressione della nascita di Gesù da parte di Maria e San Giuseppe.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
Il pescatore, nel presepe napoletano, si contrappone al cacciatore come immagine della Vita che si contrappone a quella della morte. Il pescatore può avere diverse rappresentazioni ma il suo significato è sempre quello di fiducia e di sollievo e viene sempre rappresentato con ceste di pesce. Il pesce non solo indica la generazione fisica, ma anche la generazione spirituale: come animale rappresenta chi non si lascia travolgere dalle passioni, e in quanto abitante nell’acqua, fa riferimento alla rigenerazione operata dalla stessa, appunto fonte di vita.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
Particolarmente pittoreschi sono i costumi degli abitanti delle isole di Ischia e Procida.
Il costume della Procidana in particolare è una vera e propria icona romantica. E soprattutto il soprabito che caratterizza la foggia procidana, la zimarra o camiciola, aperta sul davanti, lunga fin quasi alla caviglia, con le maniche strette e i bottoni in oro.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
Pulcinella sfratto in terracotta policroma, presenta le seguenti caratteristiche:
Marco e Giuseppe Ferrigno dal 1836, artigiani della terracotta napoletana.
Pastore “Re Mago” in terracotta policroma, con le seguenti caratteristiche:
Marco e Giuseppe Ferrigno dal 1836, artigiani della terracotta napoletana.
I Re Magi sono rappresentati nell’arte sin dai primi secoli cristiani. Dall’Oriente giungono i Re Magi portando 3 doni che sono l’oro, l’incenso e la mirra, che nel simbolismo rappresentano la regalità, la divinità e l’umanità del bambino. Magi è la traslitterazione del termine Persiano antico magūsh ed è un titolo che fa riferimento ai sacerdoti e astrologi dell’Impero Persiano.
I tre re pagani vennero chiamati Magi non perché fossero particolarmente propensi nelle arti magiche, ma per la loro grande competenza nella disciplina dell’astrologia.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
I Re Magi sono rappresentati nell’arte sin dai primi secoli cristiani. Dall’Oriente giungono i Re Magi portando 3 doni che sono l’oro, l’incenso e la mirra, che nel simbolismo rappresentano la regalità, la divinità e l’umanità del bambino. Magi è la traslitterazione del termine Persiano antico magūsh ed è un titolo che fa riferimento ai sacerdoti e astrologi dell’Impero Persiano.
I tre re pagani vennero chiamati Magi non perché fossero particolarmente propensi nelle arti magiche, ma per la loro grande competenza nella disciplina dell’astrologia.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
Scena “Sfratto di casa” con Pastori in terracotta policroma, occhi di cristallo, arti in legno, corpo in stoppa e abiti in seta di San Leucio. Carretto in Legno, Cane in terracotta policroma con occhi di cristallo. La composizione prevede 2 personaggi più il neonato in braccio alla mamma e il carretto.
Marco e Giuseppe Ferrigno dal 1836, artigiani della terracotta napoletana.
I prezzi sono comprensivi di Euro 200,00 per il banchetto
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
Il venditore di pannocchie nel presepe napoletano è il simbolo dell’abbondanza terrena e della prosperità per colui che la riceve e rappresenta il mese di Agosto. Ha lo stesso significato di abbondanza di Donna Carmela. I venditori di cibo sono sempre dodici in quanto sono l’allegoria dei dodici mesi dell’anno.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
La fruttivendola è un personaggio fondamentale all’interno del presepe napoletano del 700 che, nelle cui ceste in vimine intrecciate mostra ricche pigne d’uva, pannocchie, melograni, prodotti non invernali ma dal significato augurale di ricchezza e abbondanza, soprattutto se l’intera composizione viene letta in relazione all’arrivo del nuovo anno. Forte, nella realizzazione di questo pastore, è la rappresentazione delle seicentesce nature morte.
La fruttivendola può essere un perfetto regalo, come augurio di buona fortuna e di successo.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
Arte Presepiale Napoletana dal 1836
Via San Gregorio Armeno 8, 80138 Napoli - ITALY
© 2020 BOTTEGA FERRIGNO. Tutti i diritti riservati.
P. IVA 05706971214 | Email: info@arteferrigno.it