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Nel presepe napoletano è fondamentale la presenza di tre angeli sopra la grotta: al centro l’angelo chiamato Gloria del Padre che tra le mani tiene una pergamena con scritto Gloria, e rappresenta gli angeli che intonano il canto ai pastori; a destra l’angelo Gloria del Figlio che tiene tra le mani l’incensiere e a sinistra l’angelo Gloria dello Spirito Santo che suona la tromba.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
Gli zampognari, letteralmente “coloro che suonano la zampogna”, hanno origine settecentesca, con la nascita del canto natalizio “Tu scendi dalle stelle”, che fu composto nel lontano Dicembre 1754 nella città di Nola. Il canto fu scritto dal vescovo (successivamente poi santo) Alfonso Maria de’ Liguori, e rappresentava la versione italiana dell’originale, scritta pochi giorni prima, della canzone “Quanno Nascette Ninno”.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
Donna Carmela nel presepe napoletano è il simbolo dell’abbondanza terrena e della prosperità per colui che la riceve.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
Tutti i pastori sono opere artigianali, le foto sono puramente indicative e i colori delle sete e i dettagli potrebbero subire variazioni.
“L’uomo non è cattivo, ha solo paura di essere buono”.
Eduardo De Filippo è stato un autore teatrale, attore e regista ed è oggi ricordato come una delle figure più importanti del teatro italiano del Novecento. Nel lontano 1954 inaugurò a Napoli il teatro San Ferdinando, che venne poi distrutto dalla guerra e ricostruito completamente a sue spese per far rivivere a Napoli non solo le tradizioni, ma anche tutta la bellezza e l’arte del teatro napoletano.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
Tutti i pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono considerati vere e proprie opere d’arte, con dettagli e rifiniture pregiate tali da renderli oggetti da salotto, pur nella funzionalità e nel rispetto del tradizionale presepe devozionale.
Pastore donna “Procidana” , presenta le seguenti caratteristiche:
Nella galleria abbiamo una raffigurazione della Procidana da 30 cm, le foto sono puramente indicative e il pastore, essendo realizzato artigianalmente, potrebbe avere piccole variazioni in fase di produzione
Marco e Giuseppe Ferrigno dal 1836, artigiani della terracotta napoletana.
Il Munaciello che tradotto dal napoletano vuol dire il monaco, rappresenta l’unione tra il sacro e il profano ed è allo stesso tempo espressione sia di una figura beffarda sia di una figura portatrice di gioie e di fortuna. Il munaciello è spesso associato ad una figura demoniaca, ma anche benigna, protagonista di leggende e storie napoletane che rivivono ancora oggi nelle paure dei napoletani più superstiziosi.
Si narra che il munaciello una volta infestata la casa, regali i numeri da giocare al lotto a patto che si mantenga il segreto. Spesso crea dispetti e si dice addirittura che possa portare la gente alla follia e alla morte.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
La Bella Mbriana, lo spirito buono della casa, occupa un posto di grande rilievo tra i personaggi che animano le credenze popolari della città di Napoli.
È una sorta di “anti Munaciello, è raffigurata spesso come una bella donna vestita di bianco paragonabile quasi ad una fata per bambini. La Bella Mbriana viene considerata la protettrice del focolare domestico, è uno spirito buono con i buoni ma diventa cattiva con i cattivi. E’ uno spirito che viene invocato in tutte le situazioni difficili che compromettono la serenità familiare.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
Gli zampognari si trovano sempre ai lati della coppia divina. Lo zampognaro è sempre un vecchietto, a differenza del Ciaramellaio, anch’esso elemento fondamentale del Presepe Napoletano.
Il termine zampognaro sta ad indicare “coloro che suonano la zampogna”, e le origini risalgono a fine Settecento, con la nascita del canto “Tu scendi dalle stelle”. Questo canto natalizio è stato composto nel Dicembre del 1754 a Nola, dal vescovo (successivamente proclamato santo) Alfonso Maria de’ Liguori. Questo canto altro non è che la versione italiana dell’originale, creato pochi giorni prima, della canzone “Quanno Nascette Ninno”.
I pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono vere e proprie opere d’arte, sculture rifinite nei minimi dettagli tali da renderli perfetti oggetti da salotto, pur nel rispetto e nella funzionalità del tradizionale presepe devozionale. La bottega oggi è espressione di un pezzo di anima antica della città, conservando intatta la più alta tradizione napoletana del presepe settecentesco.
I venditori nel presepe napoletano sono sempre dodici in quanto rappresentano l’allegoria dei dodici mesi dell’anno. Per ogni mese quindi un venditore. Gennaio è rappresentato dal macellaio o salumiere; Febbraio: dal venditore di ricotta e di formaggio; Marzo dal pollivendolo e venditore di altri uccelli; Aprile dal venditore di uova; Maggio dalla coppia di sposi con cesto di ciliegie e di frutta; Giugno dal panettiere; Luglio in genere dal venditore di pomodori; Agosto dal venditore di anguria; Settembre dal venditore di fichi o di pannocchie; Ottobre dal vinaio o cacciatore; Novembre dal venditore di castagne; Dicembre dal pescivendolo o pescatore.
Tutti i pastori di Marco e Giuseppe Ferrigno sono considerati vere e proprie opere d’arte, con dettagli e rifiniture pregiate tali da renderli oggetti da salotto, pur nella funzionalità e nel rispetto del tradizionale presepe devozionale.
Pastore “Mastro Geppetto con Pinocchio” in terracotta policroma, occhi di cristallo, arti in legno, corpo in stoppa e abiti in seta di San Leucio. Banchetto e attrezzi in legno.
Marco e Giuseppe Ferrigno dal 1836, artigiani della terracotta napoletana.
Nei prezzi sono inclusi (Euro 200,00 per il Pinocchio ed Euro 200,00 per il banchetto)
Natività in terracotta policroma, con le seguenti caratteristiche:
Queste natività sono edizioni limitate ed ognuna rappresenta un pezzo unico da collezione, il cui valore aumenta nel tempo. L’immagine è puramente indicativa, il prodotto potrebbe avere piccole variazioni nei dettagli e nei particolari dei pastori.
Marco e Giuseppe Ferrigno dal 1836, artigiani della terracotta napoletana.
Arte Presepiale Napoletana dal 1836
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